Campagna contro il prolungamento del Memorandum d’intesa Italia-Libia
Refugees in Lybia
Il problema
Ogni anno, migliaia di persone in fuga dalle violazioni, dalla schiavitù e dal traffico di esseri umani in Libia vengono catturate nel Mediterraneo dalla cosiddetta guardia costiera libica. Uomini, donne e bambini vengono respinti in orribili campi di detenzione e molti di loro vengono venduti a trafficanti che li torturano, li violano, li stuprano e chiedono anche ingenti riscatti. Le imbarcazioni utilizzate per le intercettazioni sono state donate dal governo italiano sulla base del Memorandum d’intesa con la Libia del febbraio 2017. L’Unione europea ha finanziato, addestrato, equipaggiato e sostenuto politicamente il DCIM (Dipartimento per la lotta alla migrazione illegale) e altre forze libiche per impedire alle persone di raggiungere l’Europa con qualsiasi mezzo (e con un ruolo cruciale di Frontex), nonostante le solide prove che questo memorandum ha portato a numerose violazioni dei diritti umani. I rifugiati in Libia hanno iniziato a preparare una campagna per fermare il Memorandum, che viene rinnovato ogni tre anni.
Nel gennaio 2025 il governo italiano ha organizzato l’immunità e l’impunità per il criminale Almasri, arrestato a Torino, perché gestisce uno dei più famigerati campi di detenzione per migranti, oltre ad altre strutture di tipo concentrazionario. Nonostante i requisiti dei trattati internazionali e della legge italiana, è stato rilasciato invece di essere detenuto e consegnato alla Corte penale internazionale. Inoltre, è stato accompagnato in Libia con un volo sponsorizzato dallo Stato e trasportato da un aereo dei servizi segreti italiani.
Le nostre richieste
Le principali richieste sono
• fermare il memorandum
• rilasciare tutti i detenuti
• chiudere tutti i centri di detenzione
• aprire corridoi sicuri per tutti i rifugiati vulnerabili che vivono in Libia
• risarcire tutte le vittime e i sopravvissuti di questa politica di respingimento concedendo visti per paesi sicuri e compensazioni economiche.
A proposito di questa campagna
Il governo è rimasto in silenzio o ha cercato di presentare goffe giustificazioni sull’impunità concessa ad Almasry. In questa situazione il ruolo di Refugees in Libya è diventato cruciale: le vittime del sistema libico hanno preso la parola in prima persona, spiegando al Parlamento e ai media chi è veramente Almasri, quali sono i suoi crimini e chi sono i suoi collaboratori italiani. Grazie ai numerosi interventi, la brutale realtà della vita dei migranti in Libia è stata esposta al pubblico italiano come mai prima d’ora, ma ha raggiunto anche diversi media internazionali.
La campagna contro il memorandum dovrebbe seguire questo successo di esposizione pubblica dello scandalo di questa collaborazione, cercando di svilupparla a livello transnazionale, coinvolgendo associazioni, istituzioni civili e religiose, ONG di soccorso, movimenti e partiti politici di opposizione, e chiunque rispetti i trattati e le convenzioni sui diritti umani.
La campagna viene lanciata venerdì 20 giugno 2025 – giornata mondiale dei rifugiati – da una conferenza stampa di Rifugiati in Libia. Seguiranno una serie di eventi informativi fino a quando la campagna culminerà in alcuni giorni di azione in uno spazio pubblico a Roma alla fine di ottobre (poiché il 2 novembre 2025 è la scadenza per le obiezioni ufficiali).
Tutte le organizzazioni e gli individui sono invitati ad aderire e ad amplificare questa campagna, attraverso i loro social media ma anche sostenendo la mobilitazione e la partecipazione diretta a Roma in ottobre.
Contatti
• Contatto per la campagna: stopmouitalylibya@gmail.com
• Contatto di Rifugiati in Libia e dell’Alleanza: info@refugeesinlibya.org e alliancewithrefugeesinlibya@gmail.com
• Sito web: https://www.refugeesinlibya.org/